articoli
on line
Quell'incredibile
99 - Il plein
air entra in classe - Nuovi
obiettivi
Il
2000 passato prossimo - Editoriale
2000
Emozioni
plein air
A
chi non ha il camper -
Il turismo itinerante su internet
Le
nuove tendenze del turismo - Cos'è
un raduno di camperisti
Sono
un canperista - Canperisti
2, la vendetta
Cara
Isernia, ho perso 50 anni
- A proposito
della Federcampeggio
Velleitari?
No, unanimistici - Unicalogo
per il dopo-vacanze
Documento
del Consiglio Direttivo - I
misteri degli istituti giuridici italiani
Il
ventennale del Club - Per
chi non conosce il camper
Diario
di un'esperienza
Quell’incredibile
‘99
(dal
numero di dicembre 1999)
Messaggio
ricevuto alla casella di posta elettronica del Club
Siete
organizzatissimi, voi del Camping Club Pesaro; anche noi qui
a Lecco abbiamo un club, ma molto meno organizzato. Abbiamo
molto apprezzato il depliant che avete preparato sugli itinerari
nella vostra bellissima regione.
Siamo
stati in provincia di Pesaro nei giorni del ponte dei morti
e siamo rimasti piacevolmente sorpresi dall’accoglienza ai
camper e dai luoghi.
Bellissima
Gradara e le gole del Furlo. Abbiamo mancato Acqualagna per
un soffio!!
Siamo
un gruppo di 5 camper di Lecco, e vorremmo progettare un viaggio
a Natale nelle vostre province.
Potete
aiutarci? Un grazie sentito
Tiziana Perego
Questo messaggio mi
ha riempito di soddisfazione, perché leggendolo ho avuto la
conferma che tutto il lavoro che il nostro Club ha fatto negli
ultimi anni sta ottenendo gli obiettivi che si prefiggeva:
promuovere il turismo plein air; fare conoscere le bellezze
naturali e i luoghi d’interesse della nostra provincia; rendere
comoda la visita e la permanenza dei turisti itineranti nella
nostra provincia, specialmente in quei centri privi di strutture
recettive tradizionali come alberghi e pensioni.
Il 1999 è stato un
anno intensissimo per il nostro Club ed essendo questo l’ultimo
numero dell’anno è doveroso tracciare un bilancio, suddividendolo
per argomenti.
- TESSERAMENTO.
Nel ’98 eravamo 163 e speravamo di diventare 200. Oggi siamo
277: quindi un incremento del 70%! E già abbiamo nuove adesioni
che renderemo effettive nel nuovo anno. L’area di Marotta
contribuisce in maniera importante al reclutamento, così come
le convenienti convenzioni con centri vendita e centri d’assistenza,
con compagnie d’assicurazione, con officine meccaniche, negozi,
gommisti, elettrauto, con riviste e con campeggi, ecc.; ma
credo che ci sia anche un’adesione "complessiva"
alle attività del Club.
- DEPLIANT PROVINCIALE
"ITINERARI PLEIN AIR". Per me è la "perla"
della nostra attività. Presentato a febbraio, il depliant
con gli "Itinerari Plein Air" che abbiamo realizzato
per conto della Amministrazione Provinciale ha registrato
un successo strepitoso. Le 25.000 copie della prima edizione
sono già in esaurimento e ci auguriamo che sia accettata la
nostra proposta di un aggiornamento e di una ristampa. Il
depliant ha ricevuto commenti molto positivi dalla stampa
(sia quella locale che quella specializzata), dalle associazioni
di campeggiatori, dagli amministratori locali e, soprattutto,
è stata molto apprezzata dagli utenti finali, cioè dai camperisti,
che lo richiedono e lo utilizzano per poter meglio organizzare
la propria vacanza nel nostro territorio. A Parma per esempio
molti visitatori si presentavano allo stand della Regione
Marche per richiedere espressamente il nostro depliant. Siamo
stati i primi in Italia a realizzare un’opera del genere:
è costato molto impegno, ma il risultato ripaga degli sforzi.
- RAPPORTI CON ENTI
PUBBLICI. I rapporti con le Amministrazioni locali segnano
un bilancio positivo: possiamo vantare una diffusa presenza
d’aree di sosta e camper service ed è stato risolto l’annoso
problema dell’area di sosta attrezzata ad Urbino, cosicché
ora anche il centro di maggior richiamo culturale della nostra
regione offre un’adeguata ospitalità al turista plein air.
Finalmente possiamo indirizzare senza imbarazzi e remore i
tanti camperisti che ci chiedono informazioni sulla visita
di Urbino!
Anche Pesaro è sulla
buona strada per avere un’area attrezzata per camper adeguata
alle esigenze turistiche del capoluogo: il Sindaco Oriano
Giovannelli (che detiene la delega per l’urbanistica) ha assicurato
che il progetto, avviato dal precedente Assessore Ilva Sartini,
sarà inserito nel piano delle prossime realizzazioni urbanistiche
(anche grazie al finanziamento ottenuto dalla Regione); se
non ci saranno ostacoli imprevisti, entro l’estate Pesaro
avrà un’area attrezzata nei pressi del nuovo Palazzo dello
Sport.
Sono continuate le
collaborazioni con l’Amministrazione della Comunità Montana
del Catria e Cesano e con i comuni della Valcesano, un territorio
che si conferma particolarmente accogliente per il nostro
turismo. Vedendo l’efficacia di questa collaborazione altri
Comuni ci hanno chiesto di collaborare per organizzare la
presenza turistica plein air ed abbiamo così allacciato rapporti,
che speriamo di continuare ed intensificare, con Acqualagna,
Faenza, Carpegna e altri.
Una considerazione:
fino a poco tempo fa i rappresentanti del Club, quando dovevano
incontrare qualche amministratore, bussavano alla loro porta
con timidezza, se non addirittura con timore reverenziale;
oggi capita sempre più spesso che siano gli Amministratori
a chiamarci per chiedere la nostra collaborazione…
- IMMAGINE E COMUNICAZIONE.
Abbiamo rinnovato il marchio del Club ed è un logo molto innovativo;
infatti, siamo forse l’unico camping club a non avere nel
nostro marchio un camper o una caravan. Dopo qualche perplessità
iniziale, sembra sia stato ben accettato e ha dimostrato di
essere facilmente utilizzabile dal punto di vista grafico,
come si è visto nel ricamo sulla maglia e sul cappellino e
nella decorazione della roulotte.
Il nostro mensile
"Giramondo" ha registrato un aumento costante del
numero delle pagine che lo compongono e del numero delle copie
stampate. Non sta a me dirlo perché ne sono il principale
responsabile, ma pare che il giornalino sia apprezzato e richiesto.
Vorrei comunque rivolgere un appello ai Soci affinché si allarghi
il cerchio di quelli che collaborano alla sua realizzazione:
mandate la descrizione di un viaggio, raccontate le vostre
emozioni durante una vacanza, i guai passati e i piaceri provati,
le vostre esperienze tecniche su impianti e accessori, ecc.,
ma SCRIVETE, altrimenti diventerà sempre più difficile rendere
il nostro Giramondo gradevole e interessante. Vorrei anche
ringraziare tutti quelli che mi hanno dato una mano finora,
in particolare Luciano Mantovani, che con i suoi interventi
riesce a regalare momenti poetici e/o divertenti.
Abbiamo ampliato e
sviluppato un settore che riteniamo fondamentale per la comunicazione,
specie in prospettiva futura: mi riferisco ovviamente ad internet.
Il nostro sito (indirizzo web: www.turismoitinerante.com/pesaro),
gentilmente ospitato dall’amico Enzo Novellis, ci ha permesso
di allacciare nuovi contatti, anche nel resto d’Europa. Inoltre
si sta rivelando strumento utilissimo per propagandare le
nostre iniziative.
- RAPPORTI CON FEDERCAMPEGGIO,
UNIONE CLUB AMICI, ASSOCIAZIONE REGIONALE E ALTRI CLUB. Abbiamo
salutato con piacere l’avvicinamento che si è verificato a
Parma tra le due associazioni nazionali alle quali aderiamo;
evidentemente anche altri cominciano a rendersi conto che
sono molti di più gli obiettivi comuni e i punti sui quali
è facile trovare accordi, che quelli su cui potrebbero registrarsi
delle opinioni divergenti.
La Federcampeggio
ha finalmente preso una posizione chiara e valida sul tema
delle aree di sosta, approvando una bozza di proposta di Legge
Regionale, alla cui elaborazione hanno partecipato alcuni
nostri Soci. Resta ancora molto da fare per rendere la Federazione
Nazionale Campeggiatori adeguata alle attuali necessità del
turismo itinerante, ma sono convinto che questo è un primo
segnale apprezzabile.
Anche l’Unione Club
Amici ha sviluppato iniziative interessanti, come il "patto
d’onore" stipulato con i Vigili Urbani e il "CamperStop",
che, se fosse recepito in maniera diffusa dai gestori di campeggi,
potrebbe in parte risolvere il problema del rapporto, sempre
difficile in Italia, tra camper e campeggio.
Il bilancio dell’attività
dell’Unione Regionale Marche ha come fiore all’occhiello il
2° Raduno della Solidarietà, svoltosi ad Annifo, che ha bissato
il successo ed il significato di solidarietà già registrati
lo scorso anno a Cesi.
Meno confortanti sono
stati i risultati ottenuti su altri obiettivi che ci si prefiggeva:
è mancato il coordinamento nel calendario delle iniziative
dei vari club regionali, tanto che spesso si sono verificati
accavallamenti che hanno penalizzato la riuscita di alcuni
raduni, ma del resto alcune iniziative sono state aggiunte
in "corso d’opera".
Non si è ancora realizzato
il depliant regionale dedicato al plein air.
I rapporti con gli
altri Club marchigiani sono filati via nella normalità, con
qualche reciproco scambio di partecipazione a raduni; mi auguro
che in futuro questi scambi siano più intensi.
Piuttosto anche in
questa occasione voglio ricordare il disappunto che abbiamo
provato per la scarsa partecipazione di rappresentanti di
altri Club in occasione del Convegno sul Plein Air da noi
organizzato a Senigallia: è stata l’unica nota stonata di
un’iniziativa ben riuscita, che ha visto la presenza di numerosi
amministratori che si sono dimostrati attenti alle nostre
problematiche. In occasioni del genere sarebbe auspicabile
una migliore e più puntuale visibilità da parte dell’Associazione
Regionale e di tutti i Club.
Proprio a Senigallia
abbiamo allacciato rapporti con il Club Viaggiare in Libertà
di Ancona, un’associazione che non è iscritta alla Federcampeggio,
con la quale abbiamo verificato numerosi punti in comune e
che ha partecipato con numerosi equipaggi ad alcuni nostri
raduni.
- RAPPORTI CON CENTRI
VENDITA E PRODUTTORI. L’anno trascorso testimonia che questo
terreno offre possibilità estremamente stimolanti: da un lato
abbiamo avuto il piacere di vedere confermato l’appoggio di
numerosi centri vendita con l’inserimento della loro pubblicità
nel giornalino e con la sponsorizzazione di alcune spese sostenute
(Conero Caravan e Gieffe per la maglia e Caravan Point per
il cappellino dati in omaggio ai Soci, Lloyd Adriatico per
lo striscione del club, Giocaravan per i cartelli segnaletici
dei raduni ed il restauro della nostra roulotte; Cerioni Pubblicità
per le scritte della roulotte); dall’altro lato abbiamo scoperto
che sono possibili iniziative comuni assai significative.
Già in primavera avevamo notato qualcosa: la nostra prima
uscita all’estero (la "Pasqua nella Romantiche Strasse")
aveva ricevuto il plauso di Giocaravan (che si era accollate
le spese di organizzazione) e poi il raduno "Caravan
Point" perfettamente organizzato da Gianni Sabbatini
a Mercatale ci hanno fatto capire che questa "compartecipazione"
era un percorso da sperimentare; in seguito il dinamismo del
titolare di Giocaravan, Luciano Conz, ci ha "travolto"
ed è così venuta fuori l’idea del doppio Raduno di Pergola,
patrocinato da Laika. Non l’aveva mai fatto nessuno: non c’era
mai stato un raduno patrocinato da una ditta produttrice di
veicoli ricreazionali. Abbiamo aperto una strada nuova e a
sentire i commenti dei diretti interessati e degli osservatori
esterni l’abbiamo aperta bene. Adesso speriamo di poter proseguire
questo percorso e che il contatto che si è stabilito a Pergola
possa dare sviluppi concreti, non solo in termini di ulteriori
raduni, ma anche di individuazione di richieste da fare insieme
(utenti e produttori) per migliorare le condizioni del turismo
plein air.
- RADUNI. Quest’anno
ne abbiamo fatti tanti, forse troppi, e personalmente (come
del resto anche Nicola Manes) sono stato coinvolto in maniera
troppo pesante: la vita familiare è stata sconvolta dal continuo
squillare del telefono con richieste di partecipazione, informazione,
iscrizione a questo o quel raduno; una baldoria che è durata
praticamente tutto l’anno e, se non voglio mettere in pericolo
l’integrità del nucleo familiare, sarà meglio che d’ora in
avanti mi sottragga a qualche impegno…
Sant’Arcangelo di
Romagna, la Strada Romantica, Mercatale, la Fiorita sul Catria,
Marotta, Monte Grimano, Casalbordino e le Tremiti, Serra S.
Abbondio, Annifo, Frontone, Faenza, Pergola, Acqualagna: una
raffica di appuntamenti tutti ben riusciti e tutti ben organizzati.
A proposito di organizzazione permettetemi di segnalare che
ormai abbiamo raggiunto uno standard difficilmente riscontrabile
in altre associazioni. Il lavoro scrupoloso che riusciamo
a mettere in campo non ha eguali. Il merito va equamente diviso
tra tutti quei soci che puntualmente si danno da fare: Foglietta,
Farina, D’Angeli, Facondini, Albertini, Mantovani, Cerioni,
Ruffini, Giua, Licari, Ongarelli, Pezzolesi, Rossini, Diotallevi,
ecc. Ma in particolare ci sono tre soci (e le loro mogli!)
che davvero sono impareggiabili ed insostituibili: Allegrucci,
Cecchini e Nigosanti. Sono capaci di spianare montagne pur
di assicurare un’accoglienza gradevole e precisa ai nostri
raduni.
Un ringraziamento
particolare va poi ai due soci che hanno organizzato importantissime
manifestazioni fuori della nostra provincia: Giulio Bucciarelli
per Casalbordino e Claudio Taroni per Faenza, due appuntamenti
che, con un grande successo di partecipanti, hanno avuto il
merito fondamentale di far conoscere agli amministratori locali
le potenzialità del turismo all’aria aperta.
- RAPPORTI CON LA
STAMPA. Possiamo ritenerci fortunati, perché godiamo della
stima e dell’amicizia di molti organi di informazione. Le
riviste di settore come PleinAir, Auto Caravan,
Turismo all’Aria Aperta e Camper & Caravan
si occupano spesso delle nostre iniziative e qualche volta
ci onorano con la presenza diretta di loro rappresentanti.
Abbiamo avuto spazio su Itinerari e Luoghi, un’interessante
mensile che si occupa di turismo, e su giornali che non si
trovano in edicola, ma solo in internet: Turismo Itinerante,
Vivere su Ruote, Camper, L’Angolo del Camperista, Camperando,
Vademecum del Camperista sono siti/pubblicazioni virtuali
che aumentano costantemente il numero di lettori/visitatori.
Anche l’informazione
locale, sia giornalistica, che televisiva, ci ha dedicato
spazi maggiori.
- (Dulcis in fundo!)
IL NOSTRO PRESIDENTE. Non so se tutti ci rendiamo conto della
quantità di sacrifici, rinunce e lavoro che Nicola Manes deve
sopportare per svolgere nel modo che fa il ruolo di Presidente.
Senza di lui non ci sarebbe nessun bilancio da commentare,
non ci sarebbero rapporti con enti pubblici, né pubblicazioni
da mostrare con orgoglio, non ci sarebbero aree di sosta che
fanno bella la vacanza di tanti turisti italiani e stranieri,
non ci sarebbero spazi nella stampa nazionale e locale, non
ci sarebbe stato il messaggio che avete letto all’inizio,
non ci sarebbe stato proprio niente. Io credo che tutto questo
dobbiamo tenerlo bene a mente ogni volta che parliamo del
club; la conduzione che Nicola ha fatto da quando è Presidente
è esemplare. Sa essere equilibrato e lungimirante, stratega
e politico, sa vedere oltre la superficie, sempre e dappertutto.
Sono doti non comuni, perciò mi auguro, per il bene del club,
che voglia a lungo rimanerne alla guida. Speriamo solo che
si accontenti di vedere l’alto numero di iscritti e della
stima e dell’amicizia dei soci: il nostro club di più non
può dare…
IL
PLEIN AIR ENTRA IN CLASSE
(dal
numero di maggio 2000)
ARIA NUOVA NEL
TURISMO PLEIN AIR — qualcosa di inedito accadrà il 6 maggio.
Con un sincronismo
incredibile in questa data si avranno due manifestazioni in
luoghi lontani centinaia di chilometri, con modalità di attuazione
diverse ma con uguali finalità.
A Senigallia il ‘PANZINI’,
l’Istituto professionale per il turismo più importante del
Centro Italia, dopo un’adeguata preparazione, fa presentare
ad una classe 4.a del settore turistico un progetto finalizzato
allo sviluppo del turismo plein air per una località prestigiosa
come Senigallia e la Valle del Misa. Le relazioni che i due
allievi terranno, saranno inserite nel convegno che questo
Club, insieme a GIOCARAVAN ed all’Istituto stesso stanno organizzando
in quella data con l’obiettivo di presentare anche il progetto
regionale InCastro che si terrà a fine giugno e che i soci
hanno avuto modo di leggere sulle pagine di questo giornale.
L’episodio ha un suo
valore intrinseco, nel senso che sta a testimoniare che la
cultura del plein air, al di là dei luoghi comuni e delle
viete liturgie di coloro che lo interpretano solo come strumento
utilitaristico, sta acquisendo cittadinanza e spessore nel
contesto dei vari ‘turismi’, alcuni dei quali spesso pubblicizzati
oltremisura in ragione di improvvisazione, frutto di un immaginario
collettivo che insegue miti e dinamiche estranee alle caratteristiche
specifiche del nostro territorio e della nostra cultura.
Il fatto che un Istituto
prestigioso come il ‘PANZINI ‘ se ne occupi e che lo inserisca
nel novero delle discipline oggetto della formazione professionale,
ci autorizza a considerare l’episodio come emblematico e significativo
di nuove e feconde sensibilità.
Ancor più importante
è quello che accadrà in Campania con il progetto CASERTA E
PROVINCIA OLTRE LA REGGIA, nei due fine settimana del 6/7
e del 13/14 maggio. Su sollecitazione di Raffaele Jannucci,
infatti, il Provveditorato agli Studi di Caserta promuove
una manifestazione che prevede la possibilità da parte dei
turisti, di visitare i siti artistici poco conosciuti della
provincia con gli allievi ed i docenti che faranno da cicerone
ai visitatori.
Alcune
scuole ed istituti poi offriranno, negli spazi e nei piazzali
esistenti all’interno delle scuole stesse, ospitalità ai visitatori
in camper e caravan che ne faranno richiesta. Le scuole quindi
di un’intera provincia che si mobilitano per offrire ai turisti
le loro conoscenze, mirate a divulgare e far conoscere i tesori
artisticamente altrettanto pregevoli quanto la famosa Reggia,
ma purtroppo sconosciuti ai più. L’occasione è imperdibile
e ci auguriamo che possa dar luogo alla redazione di un serio
ed efficace progetto di marketing che dia la possibilità ai
turisti, di conoscere ed apprezzare questo suggestivo angolo
d’Italia lungo tutto il corso dell’anno. È possibile trovare
maggiori informazioni
su Plein Air di aprile.
Nicola
Manes
NUOVI
OBIETTIVI
(dal
numero di febbraio 2000)
Senza
falsa modestia, possiamo dire che da un po’ di tempo a questa
parte, il nostro Club si distingue, nel panorama dell’associazionismo
campeggistico nazionale, per alcune iniziative originali e
di successo. Per citare solo gli esempi più significativi,
indico il depliant con gli itinerari plein air della nostra
provincia, la gestione dell’area di sosta di Marotta e il
coinvolgimento di un produttore del calibro di Laika nell’organizzazione
di un raduno che ha fatto scoprire a 400 equipaggi la bellezza
e le risorse di un territorio, abitualmente trascurato dal
turismo di massa.
Volendo proseguire
nella scoperta e individuazione di nuovi modi di promuovere
il turismo plein air ed il nostro territorio, abbiamo pensato
di proporre agli amministratori competenti due iniziative:
1) la prima prende
spunto dal notevole successo riportato dal depliant "
Itinerari plein air in Provincia di Pesaro e Urbino":
proponiamo di ristamparlo (la prima edizione è quasi esaurita),
aggiornandolo con le nuove aree di sosta realizzate; inoltre,
e questo è l’aspetto che più ci interessa, proponiamo che
gli itinerari abbiano un riscontro visibile anche sulla strada.
Chiediamo cioè la realizzazione e sistemazione di cartelli
stradali turistici, che portino un simbolo e la dicitura dell’itinerario
che il visitatore sta percorrendo (qui vedete una bozza
di
esempio). Ciò per rendere "reale" e concreto
l’itinerario di visita (un po’ come fanno in Germania e in
Francia, dove si incontrano spesso cartelli che segnalano
la percorrenza di un itinerario turistico come la "Romantische
Strasse", la "Strada dei Vini ", ecc.);
2) la seconda ipotesi
riguarda la concretizzazione pratica di un percorso tematico
che ha già una sua realizzazione virtuale. Si tratta del "Progetto
InCastro", voluto dalla Regione Marche, che tocca rocche,
forti e castelli della nostra regione. E’ un itinerario molto
interessante che può coniugarsi in maniera facile e immediata
con il turismo plein air.
Intendiamo quindi
realizzare un raduno itinerante, che prende spunto da questo
progetto per guidare il turista a conoscere le bellezze della
nostra regione. Toccheremo alcuni dei centri del percorso
di InCastro, ci "allacceremo" ad altri richiami
di sicuro interesse turistico del nostro territorio (il mare,
la natura, la cultura, l’enogastronomia, ecc.).
Lo scopo è quello
di far capire, grazie al raduno, l’importanza della realizzazione
di un percorso tematico di visita: secondo noi, la fruizione
del percorso non deve essere limitata alla alla settimana
del raduno, ma estesa a tutto l’anno. Per fare questo proponiamo
la realizzazione di una cartellonistica stradale adeguata,
l’installazione di punti di informazione nei centri toccati
dal percorso e la creazione di un opuscolo che illustri i
punti di interesse da visitare e indichi le notizie utili
al turista itinerante, cioè aree di sosta, parcheggi, camper
service.
Nella pagina InCastro
Plein Air trovate la lettera, inviata agli Amministratori
competenti, che illustra finalità e programma di questa iniziativa.
IL
DUEMILA PASSATO PROSSIMO
(dal
numero di gennaio 2000)
Una cinquantina
d’anni or sono, e chi c’era può dirlo, era diffusa una ben
determinata idea di come sarebbe stato il Duemila.
Il Duemila
era una data simbolica che coincideva con la fantascienza,
più fanta che scienza. Ma proprio la scienza con i suoi progressi
ci autorizzava ai più spericolati voli pindarici.
Chi non ricorda
- parlo sempre a chi c’era - le illustrazioni di allora? Città
piene di grattacieli solcate da strade sopraelevate. Mezzi
di trasporto fantastici e superveloci, aerei ed elicotteri
dalle forme più svariate. Ed erano proprio i mezzi di trasporto
che promettevano i progressi più avveniristici, in quanto
erano enormemente progrediti negli ultimi cinquant’anni. Eravamo
passati dal carretto trainato dal cavallo (mezzo di trasporto
praticamente invariato da secoli) all’aereo ed all’elicottero.
Il treno era diventato di uso comune e lo stava diventando
anche l’auto di famiglia. Insomma i nuovi modi di locomozione
avevano reso possibili spostamenti nello spazio e nel tempo
a dir poco inimmaginabili.
E, se tanto
mi dà tanto, cosa ci avrebbero riservato i prossimi 50 anni?
E giù a fantasticare proprio sul tema dei mezzi di trasporto.
Invece…
Invece non
è andata così. I mezzi di trasporto sono sì progrediti, ma
non come pensavamo. Aerei, navi, treni e auto sono sicuramente
migliorati e si sono maggiormente diffusi, ma sono rimasti
praticamente tali e quali, come praticamente uguali sono rimaste
le nostre città, salvo qualche circonvallazione (Pesaro esclusa).
Addirittura c’è la prospettiva di qualche domenica senza auto.
Perché tutto
questo? Perché abbiamo dimostrato più intelligenza del previsto.
Invece di
spostarci noi, abbiamo inventato marchingegni che ci consentono
di soddisfare le nostre esigenze rimanendo fermi, con risparmio
di tempo, denaro e rischio. Il telefonino ci fa parlare -
a volte troppo - con chi vogliamo; e anche con chi non vogliamo.
La radio e poi la televisione ci ha portato il mondo in casa.
Con internet non ne parliamo. Notizie, commenti, arte, divertimenti,
paesaggi, avvenimenti, pettegolezzi, litigi, vetrine per acquistare
qualsiasi prodotto, tutto questo dalla nostra poltrona. Dicono,
giustamente, che la televisione è diventata la nostra piazza:
non dobbiamo più nemmeno affacciarci al balcone. E che ne
dite del tele-lavoro?
Cinquant’anni
fa non avevamo preso in considerazione un piccolo particolare:
che uno dei motori del mondo è l’innata pigrizia umana. Il
massimo risultato con il minimo sforzo. D’accordo, sarà tutto
virtuale, ma volete mettere la comodità!
In questo
quadro, comunque, c’è sempre chi guasta lutto. Pensate che
resistono certi viaggiatori, con la casa dietro, che si ostinano
di andare a vedere personalmente i luoghi desiderati. Ma,
come dicono i veneti, se no i xe mati no li volemo.
EDITORIALE
2000 di Nicola
Manes
Ci si avvia
verso la fine del 2000 ed è già tempo di consuntivi. Il Club
termina quest’anno con un altro balzo prodigioso delle iscrizioni
che, alla chiusura, si vedono passare dalle 278 dell’anno
scorso alle 410 di quest’anno. Le cifre connotano il consolidamento
della tendenza all’aumento sopravanzando così le nostre stesse
previsioni che speravano di arrivare alle 350. Purtroppo una
quarantina di iscritti non hanno rinnovato. Che dire! Una
decina per problemi di carattere fisiologico tipico dei gruppi
numerosi quali vendita del camper, trasferimenti ecc. Per
gli altri non si sa. L’analisi culturale del fenomeno però,
ci dice che vi è nell’ambito del turismo plein air una forte
connotazione di tipo individualistico. Amen.
E’ stato
un anno che ha visto aumentare il consenso verso le attività
del Club non solo per il grande numero di nuovi iscritti,
ma anche per la considerazione che esso si è guadagnato per
le sue iniziative. In primis InCastro, che nella sua attuazione
ha registrato indici di gradimento altissimi e che, anche
se non ha visto una grande partecipazione tra gli iscritti
(nessuno delle Marche), rimane un’iniziativa valida e credibile,
in particolare per l’inizio di Gradara, con la sponsorizzazione
di Luciano Conz e della RAPIDO.
E se l’avessimo
programmata, per esempio, per le vacanze pasquali? Probabilmente
avremmo dovuto opporre un diniego a molte richieste. Invece,
nel mese di giugno il turista plein air va al mare. Punto
e basta. E non si riesce a schiodarlo dalla spiaggia per nessun
motivo: vuoi per il richiamo irresistibile del primo mare,
vuoi per la tintarella ecc. Infatti contemporaneamente l’area
di sosta di Marotta era sovraffollata: ergo, ne terremo conto
per il futuro.
E’ stato
l’anno del boom a Fabriano e dintorni: il riuscitissimo raduno
sociale d’apertura, l’apertura della bella area di sosta a
Genga vicino alle Grotte di Frasassi (uno dei luoghi di maggior
richiamo turistico nella regione), la disponibilità e la passione
dei soci Busco e Biancini nel raccogliere nuovi Soci e nel
propagandare le attività del Club, hanno fatto sì che sono
stati numerosissimi i neo-iscritti provenienti da quella zona.
Ne siamo davvero soddisfatti e stiamo già organizzando il
tradizionale raduno sociale di inizio primavera proprio nella
città della carta.
E’ stato
anche l’anno del consenso per il dépliant della provincia,
da noi rivisitato sia nella grafica (grafico Sauro Sorbini),
che nell’arricchimento dei contenuti con l’aggiunta delle
principali manifestazioni e con i raduni.
Infine lo stand della regione
Marche alla Fiera di Parma, finalmente ricco, funzionale ed
esteticamente apprezzabile, è stato letteralmente preso d’assalto
dai visitatori che richiedevano in particolare il nostro dèpliant,
con grande soddisfazione della Provincia di Pesaro Urbino.
Ma la soddisfazione è la nostra in particolare, perché finalmente
Regione e Provincia hanno potuto verificare direttamente l’enorme
potenzialità del turismo plein air e la validità delle nostre
proposte. Ciò ci fa ben sperare per la realizzazione dei futuri
progetti che intanto stanno prendendo corpo nella struttura
pensante del Club che, come si sa, nel C. C. Pesaro, coinvolge
la quasi totalità dei soci. Infatti, se ne sentono di tutti
i colori... vedremo.
Intanto, dopo l’ottima riuscita
degli appuntamenti di Serra S.Abbondio e Apecchio, prepariamoci
a goderci questo scampolo di 2000, che ci riserverà la sempre
piacevole accoglienza di Acqualagna (in occasione della Fiera
Nazionale del Tartufo), l’interessantissima uscita in Molise
(nella quale avremo l’onore di essere guidati da Ivan Perriera,
coordinatore nazionale dell’Unione Club Amici), il gustoso
invito di Monteciccardo e Mombaroccio e, per ultimo, ma non
ultimo, il tradizionale appuntamento per gli auguri di Natale.
Nell'estate 2000 il
Corriere Adriatico, il quotidiano più letto nelle Marche,
ha ospitato, quasi tutti i giorni, una rubrica, Emozioni
Plein Air, curata dal nostro Club in collaborazione
con il sito ww.turismoitinerante.com. Qui riportiamo alcuni
articoli pubblicati.
A
CHI NON HA IL CAMPER
Certo che deve essere
tremendo, per chi non possiede un camper, imbattersi in una
conversazione con un camperista e, magari inavvertitamente,
fare cadere il discorso sulle vacanza, sui viaggi. E chi si
salva più?
Consolatevi, anche
noi spesso ci parliamo addosso. Ci raccontiamo a vicenda viaggi
che non interessano e avventure che nessuno ascolta. Se l’interlocutore
tace, è perché aspetta la nostra crisi di apnea per infilare
il proprio racconto.
Il camperista ha anche
un altro difetto. Vuole a tutti i costi convincervi che trascorrere
le vacate in camper è la cosa più bella del mondo. E la foga
è tanta che vi viene un sospetto: vuole convincere me o sé stesso?
Ho la netta impressione,
comunque, che dovrete imparare a sopportarci, e non solo nelle
chiacchiere. La strada ha avuto anche lei la sua evoluzione.
Per secoli è stata solo dei pedoni, poi sono venuti i cavalli
con o senza traino. Da non molto tempo è comparsa la bicicletta,
ma sempre di muscoli si trattava Ed ecco i semoventi prendere
il sopravvento: automobili e camion sono diventati i re della
strada, emarginando (con una certa arroganza, in verità) gli
antichi inquilini che sono a malapena sopportati. Poi, senza
alcun preavviso, senza che nessun sociologo vi avesse pensato,
ecco i camper. Prima alcuni mezzi guidati da pionieri che suscitavano
curiosità, ora letteralmente a sciami.
Dobbiamo riconoscere che,
da quando siamo diventati tanti, siamo diventati anche un po’
invadenti. Ma è altrettanto innegabile che dobbiamo convivere.
Noi siamo consapevoli che, a volte, siamo guardati con un leggero
fastidio. Non capiamo perché, ma una ragione ci sarà. Ed una
ragione ci sarà anche nel fatto che tanti, in numero sempre
maggiore, scelgono questo modo di fare vacanza. Prendere atto
del fenomeno è i1 primo atto di buona volontà che tutti dobbiamo
compiere.
E’ un dato di fatto che
l’esplosione dei camper ha preso tutti in contropiede ed a tutt’oggi,
a mio parere, il fenomeno non è stato analizzato nella misura
opportuna. E questo ha provocato reazioni irrazionali. Gli operatori
turistici ci guardano come nemici, le autorità locali cominciano
ora ad accorgersi di noi dopo averci dimostrato ostilità nelle
forme più fantasiose, i media solitamente ci ignorano, gli automobilisti
sono seccati perché siamo lenti ed ingombranti.
E noi siamo cresciuti
spontaneamente, in maniera caotica, trasferendo spesso al
camper i tipici difetti dell’automobilista.
Per questa ragione,
caro amico non camperista, queste parole ti vengono da un
Club. Perché il Club, come aggregazione ed organizzazione,
tende a darci anche una forma di autodisciplina, a mettere
un po’ d’ordine in questa manifestazione di italica fantasiosa
confusione.
Luciano Mantovani
Il
Turismo Itinerante su internet
www.turismoitinerante.com
Il sito turismoitinerante.com
nasce con lo scopo di valorizzare, con tutte le peculiarità
tipiche di internet, la vocazione degli appassionati a questo
modo di fare turismo di mettere in comune le proprie esperienze.
L’idea di base è che se
tutti raccontano le proprie esperienze, tecniche, turistiche,
comportamentali, sicuramente tutti accrescono il proprio bagaglio
di conoscenze per farlo meglio.
Turismo Itinerante è nato
quindi come una piazza virtuale in cui gli interessati si ritrovano
per scambiarsi notizie, esperienze e informazioni.
Si tratta di un’iniziativa
nata nel 1996 dall’entusiasmo di un "patito" (di
camper e di internet), che è cresciuta nel tempo grazie anche
all’aiuto di altri mossi dalle stesse passioni che partecipano
attivamente agli aggiornamenti quotidiani del sito.
Il sito è molto aggiornato
e rappresenta, per usare una parola oggi di moda, il portale
del turismo itinerante in quanto oltre ad avere una miniera
di informazioni pratiche ed esperienze dirette utilissime,
consente di raggiungere tutti i siti del settore (associazioni,
club, costruttori, concessionari, uffici turistici, siti di
promozione turistica, ecc.).
Questo sito rappresenta
oggi in Europa il punto di riferimento su internet per il
settore ed offre ogni tipo di informazione necessaria per
il turismo itinerante (dalle aree di sosta alle normative
per i veicoli ricreazionali, dall’elenco dei concessionari
ai costruttori di v.r. e accessori, dagli itinerari vissuti
"on the road" ai raduni, dalle "idee per viaggiare"
alle informazioni turistiche dei luoghi, dagli uffici turisti
esteri a quelli regionali, ecc.).
Recensito dalle riviste
PleinAir, Autocaravan, Caravan e Camper,
Le Camping Car, Panorama, Gente Viaggi, Il Mondo, Il Sole
24 Ore, PC Magazine, Inter@ctive, nel concorso
nazionale "Vota il sito", organizzato da Il Sole
24 Ore e SMAU, Turismo Itinerante si è classificato al 14°
posto nel 1998, è entrato nella rosa dei 10 finalisti nel
1999 ed occupa al momento posizioni analoghe nell’edizione
2000 ancora in corso.
Enzo Novellis (ideatore
e webmaster di www.turismoitineramte.com)
Le
nuove tendenze del turismo
Il turismo cambia.
Ce ne stiamo accorgendo tutti, non esiste più il turista che
chiede soltanto 2-3 settimane di pensione-tutto-compreso in
qualche località balneare o di montagna.
Oggi la tendenza va
verso un turismo di mobilità: mobilità che significa che non
si rimane per più di 2-3 giorni nello stesso luogo; mobilità
che significa che non si fa più un unico lungo periodo di
vacanza, ma si cerca di spezzettare le ferie in modo da avere
brevi periodi di vacanza nel corso dell’anno; mobilità significa
che si scelgono regioni che possano proporre un itinerario
di visita con una sua logicità e che risponda agli interessi
dell’utente.
Di questa situazione
sono ben consapevoli gli operatori e non è un caso, per esempio,
che la vicina costa romagnola abbia modificato negli ultimi
anni la propria immagine, passando dalla formula "pensione
familiare + ombrellone + piadina + balera" al tanto reclamizzato
"divertimentificio" che tenta di sopperire con l’attrazione
di parchi gioco e discoteche all’inesorabile caduta della
precedente proposta.
Non dobbiamo infatti
nasconderci che la sola risorsa balneare in Romagna così come
nelle Marche ha poche frecce al proprio arco: ci sono luoghi
di mare che, senza nulla togliere ai nostri, sono altrettanto
e, forse, più belli ed attraenti e a volte costano anche meno,
specie nel bacino del Mediterraneo.
Qual è allora la carta
vincente, per il turismo della nostra Regione e di tutto il
Paese? Il valore aggiunto offerto dalla cultura, dalla storia,
dai monumenti, dalla natura, dalle tradizioni, ecc.
La valorizzazione
e la scoperta di questi valori si sposano magnificamente proprio
con il turismo di mobilità: pensate a itinerari di visita
che partendo da una delle tante spiagge del nostro litorale
portino l’ospite a scoprire la pregiata specialità alimentare,
il parco naturale, il prodotto artigianale tipico, il castello
medievale, il vino particolare, il museo ricco di opere preziose,
ecc. Il programma che ne verrebbe fuori sarebbe ricco ed allettante
e potrebbe convincere il turista a fermarsi qualche giorno
in più.
Bene, se la richiesta
è questa, chi meglio del camper può dare una risposta soddisfacente?
Il camper è il prototipo del turismo itinerante e ha anche
altre vantaggi:
- richiede investimenti
minimi: mentre per tutte le altre forme di turismo occorre
costruire strutture costose, qui bastano pochi milioni per
allestire un’area di sosta attrezzata e accontentare le esigenze
dei camperisti;
- è eco-compatibile:
non cementifica e lascia l’ambiente tale e quale a come viene
trovato, è sufficiente un camper service (ed il suo corretto
uso da parte del camperista) e non rimarrà alcun segno del
suo passaggio.
COS’È
UN RADUNO DI CAMPERISTI?
Vi spieghiamo cosa
c’è alla base dei (mega) assembramenti
La
risposta è fin troppo semplice. Un raduno è un’occasione per
i camperisti di trovarsi tutti assieme, per trascorrere un
fine settimana (o più giorni) in compagnia di persone che
hanno le stesse abitudine e lo stesso hobby.
Io ho la mia personale
definizione. Un raduno dì camperisti è solo e semplicemente
una scusa.
Per dare vita ad un
buon raduno occorrono, infatti, alcuni ingredienti indispensabili.
Ma quali di questi ingredienti sono reali o "di facciata"?
Ognuno di noi può esprimere liberamente la propria opinione
tracciando la classica. crocetta nel quadratino.
q Un
Organizzatore che è la figura centrale perché da lui
dipende la buona o la cattiva riuscita del raduno, che si
misura principalmente dal numero dei partecipanti. Più sono,
più il Club ne menerà vanto.
q Un Organizzatore
che è la figura centrale perché verso di lui si potranno indirizzare
ogni genere di lamentela, imprecazione, mugugno. Insomma è
la persona sulla quale potremo sfogare i residui di stress
che ci portiamo appresso dopo una lunga e faticosa settimana
di lavoro.
q Un
Presidente, che è la figura carismatica del Club. E’
la persona di rappresentanza, che parla con le Autorità, che
tiene i discorsi ufficiali.
q Un Presidente,
che è il personaggio più inutile. Tutt’al più qualcuno si
vanta di essere in stretta amicizia col presidente. Ma durante
i suoi discorsi ufficiali regna la disattenzione e gli sguardi
vagano persi dietro pensieri in piena libertà. E’ però buona.
educazione sbadigliare con la massima riservatezza.
q Una
First-Lady che, naturalmente, è la moglie del Presidente.
Rappresenta il collegamento con l’altra metà del Club. Deve
tenere di tono elevato la conversazione, avere una buona parola
per tutti, distribuire carezze ai bambini, chiedere a tutti
come va, se si divertono. E’, insomma, il volto mondano del
raduno.
q Una First-Lady
che, naturalmente, è quella che comanda. Con un semplice sguardo
incenerisce gli inopportuni, riprende il marito, tiene tutto
e tutti sono controllo
q Una
Guida, che è il punto di riferimento culturale del
raduno. Ti accompagna nella visita al monumento principale
o al museo. Ti spiega con parole semplici ed accessibili gli
aspetti più curiosi dell’oggetto della visita. Ti alleggerisce
l’esposizione con gustosi e spiritosi aneddoti. Alla fine
è diventata una persona arnica, che ricorderai con piacere.
q Una Guida,
che nella maggioranza dei casi è femmina, per renderla accettabile.
Elargisce le proprie dotte spiegazioni a quella mezza dozzina
che riesce a grandi falcate a raggiungere il cono in cui si
irradia la sua flebile voce. Gli altri non è che si disperano.
Risponde con garbo alle domande banali di chi si disinteressa
della risposta. Risponde con grande autocontrollo alle finte
domande della professoressa che non si vuole fare scappare
l’occasione di fare sfoggio di tanta misconosciuta cultura.
Caratteristica pressoché generale di tutte le guide é che
sono più robuste di gamba che di voce.
q La tavolata,
che è il momento di giusto relax dopo una passeggiata ristoratrice
per il corpo e per lo spirito attraverso i monumenti più famosi
della città. Abbiamo fatto del moto, abbiamo visto cose veramente
interessanti. Adesso stiamo un po’ in compagnia davanti ad
un buon piatto di spaghetti e ad un bicchiere di buon vino.
q La Tavolata,
con la T maiuscola perché è il vero scopo del raduno. Una
vera e propria abbuffata, che si potrebbe economizzare tempo
e danaro sostituendola con una flebo di colesterolo direttamente
in vena. Perché nessuno è più vigliacco e subdolo del compagno
di tavolata. Senti un po’ delle nostre tagliatelle. Questo
arrostino bisogna a-s-s-o-l-u t-a-m-e-n t-e finirlo. Ho portato
il vino che vado a prendere direttamente da un contadino del
Veneto. E le crostate? A badilate. II giorno che mancherà
il limoncino sarà quello del Giudizio Universale. E le chiacchiere
diventano sempre più pettegolezzi allo stato puro, le barzellette
sempre più sbracate, il sedere sempre più incollato alla poltroncina.
Una
cosa non manca mai: l’ironia.
Una cosa deve essere
sempre presente: l’autoironia.
(Luciano
Mantovani)
SONO
UN CANPERISTA
No,
non è un refuso. Ho scritto proprio un caNperista con la enne.
Ho voluto unire le due parole cane e camper. Per il semplice
fatto che per me sono inscindibili, o, per dire meglio, sono
inscindibili per il mio cane.
A dire la verità è
una cagna e, con la certezza di essere tacciato di bieco maschilismo,
devo dire che la sua indole femminile c’è tutta.
C’è una vera simbiosi
tra la mia cagna e il mio (mio?) camper, perché per lei è
semplicemente inconcepibile che il camper si muova, anche
pochi metri, senza la sua presenza.
I preparativi sono,
perciò, una sofferenza. Noi cerchiamo di fregarla, di escogitare
metodi fuorvianti, ma, per qualche insondabile ragione, qualcosa
ci tradisce sempre. Ed eccola quindi fra i piedi. Ci saltella
continuamente attorno con quell’aria fra festosa e interrogativa.
Quando si parte? Ma si parte, vero, non è che fate scherzi?
E comunque, per evitare improbabili malintesi, lei si mette
nel sedile davanti e non 1a smuove più nessuno. Capace di
starci ore. La conseguenza è che, appena partiti, comincia
ad agitarsi perché, dopo tanto tempo passato ad aspettare,
deve andare in bagno, ed ai suoi occhi il panorama è tutto
un grande bagno.
Il sedile davanti,
accanto al guidatore, è a due posti, o al meno questo era
nelle mie intenzioni al momento dell’acquisto. Per la mia
cagna é a un posto solo, il suo. Se qualcuno si vuole sedere
accanto a me gli fa subito capire, in maniera assolutamente
inequivocabile, che lo considera un intruso. Spinge con le
zampe, si appoggia con tutto il peso, si gratta senza riguardo
e conquista spazio centimetro dopo centimetro. E comunque,
nella eventualità che il coinquilino di sedile non demorda,
deve essere ben chiaro che il posto vicino al finestrino deve
essere suo.
Altrimenti come farebbe
ad inveire contro i poveri ciclisti e motociclisti che hanno
il torto di transitare troppo accostati al caNper. Perché
quello che c’è scritto sul libretto di circolazione è una
pura formalità burocratica. La proprietà del caNper è fuori
di cessione e si tratta, quindi, di un suo territorio da difendere
con le buone e, soprattutto, con le cattive. Scusate, ma sapete
voi cosa vuol dire esercitare coscienziosamente il mestiere
di cane? Solo gli ignoranti si soffermano superficialmente
sul mangiare a sbafo e sonnecchiare pigramente tutto il giorno.
La vita di un cane che voglia fare il cane è più dura di quanto
si creda.
Intanto quando si
va via in caNper scoppia la scatolettite. Perché la signora
ha meno tempo di cucinare. E allora vai con i cibi equilibrati,
proteinati, vitaminati, che piacciono più ai pubblicitari
che ai cani. Poi tanto ben di Dio di prati a portata di zampa,
e ci si ferma poco e male, con piccole pisciatine frettolose,
mentre con quegli odori nuovi da scoprire non basterebbe una
giornata
Infatti lo sguardo
della mia cagna è sempre sul severo. Lo sanno bene i nostri
amici, nel senso di amici miei e della mia famiglia, perché
per lei sono solo una manica di delinquenti che ha la mania
di gironzolare attorno alla sua proprietà e magari cercare
anche di toccarla, se non addirittura di violarla. E allora
una grossa ringhiata ed un avventarsi contro il parabrezza
mette subito le cose in chiaro.
Per la mia cagna il
detto che le gite in caNper sono vacanze mordi e fuggi è quanto
mai vero. Lei morde e gli altri fuggono.
Luciano Mantovani
Il Socio CENCI mi
ha suggerito che i CaNperisti, oltre che cani in Camper, possono
essere anche Camperisti-cani. Ha perfettamente ragione e ciò
mi ha suggerito alcune riflessioni.
CANPERISTI
2: LA VENDETTA
La
vendetta è, ovviamente, dei CaNperisti i quali, guidando come
cani, hanno trovato un nuovo modo per esprimere le loro frustrazioni
e sfogarle sugli altri incolpevoli utenti della strada.
Il CaNperista tipo
proviene dalle fila di coloro (non tutti, naturalmente!) che
nascono non come Campeggiatori, con la solita trafila Tenda
(con autostop) - Roulotte - Camper. Ma nasce Automobilista
e rimane tale, sia come impostazione di guida, sia come utenza
del tempo libero.
Il Camper è indiscutibilmente
un veicolo lento ed ingombrante e, per sua natura, difficile
da sorpassare. Il Camperista-cane si fa punto d’onore di rendere
un eventuale sorpasso il più difficile possibile. Sta al centro
della propria corsia, magari spostato al limite della linea
bianca, accelera allo spasimo nei rettilinei e se percorre
tortuose strade di montagna si guarda bene dal fermarsi un
attimo per dare strada alla lunga coda che si è formata alle
sue spalle.
Non dobbiamo rimanere
sconcertati più di tanto, inoltre, se troviamo chi si vanta
di avere tenuto una certa velocità, di avere toccato i . .
. . . . anta all’ora durante una gita: siamo a colloquio con
un perfetto esemplare di CaNperista.
Ma il gusto della
vacanza, del riposo, della ricarica delle batterie, del trascorrere
il tempo con la famiglia, dell’abitar viaggiando, dove sta
tutto questo?
L’automobilista usa
volutamente, per scelta, un mezzo di trasporto veloce che
permette certe prestazioni. Quando diventa Camperista, ma
non entra in simbiosi con un mezzo lento, le cui prestazioni
qualificanti sono godibili in fatto di confortevolezza, comodità
e duttilità, allora ne esce un bastardo (nel senso etimologico
della parola, per carità!). Un CaNperista, appunto.
Forse un po’ CaNperisti
lo siamo tutti, o, comunque, ognuno di noi, chi più e chi
meno, almeno qualche volta lo siamo stati. E’ opportuno, secondo
il mio parere che con uno sforzo autocritico, cerchiamo di
limitare l’atteggiamento di CaNperista che cova in ognuno
di noi e di non perdere di vista che Camper si scrive con
la EMME.
Luciano Mantovani
P.S.: E’ doveroso,
da parte mia, chiedere scusa ai cani. Chissà per quale contorta
ragione quando si vuol dire che qualcuno si comporta male,
sia egli un cantante, un attore o, appunto, un guidatore,
lo si paragona a un cane. Che c’entrano loro con la guida,
con la recitazione, con la musica? Forse perché non possono
protestare. Nella fantascientifica ipotesi, comunque, che
qualche cane sappia leggere, io mi scuso anticipatamente con
la categoria. E vigliaccamente ribadisco che l’idea è stata
di Cenci.
CARA
ISERNIA, HO PERSO 50 ANNI ....
(dal
numero di gennaio 2001)
Cara Isernia,
ho perso 50 anni,
i 50 anni che ho vissuto senza conoscerti. Ed è tua, la colpa,
che te ne sei stata nascosta fra i monti, come una bella ritrosa.
Ero passato per questa
terra quasi indifferente, indispettito dalla furbata di creare
a tavolino una provincia inesistente, per creare poi una regione
inesistente, per appagare poi clientele ben esistenti e ben
esigenti.
E i tuoi monti così
intatti, ma così scomodi. E la tua neve da eterno presepe,
e i tuoi zampognari che commuovono una volta all’anno.
Luoghi comuni, certo.
Ma tu dov’eri? Altre regioni si facevano conoscere, si promuovevano,
valorizzavano le piccole o grandi meraviglie di questa sempre
più sorprendente Italia.
Io, che pur conoscevo
la tua ospitalità, le genuina generosità della tua gente,
passavo, sedotto da altre sirene.
Questa volta sono
venuto apposta, guidato dai tuoi a cominciare a conoscerti
meglio. Ho girato lentamente nelle curve fra i boschi. Ho
conosciuto la tua storia, raccontata sommessamente da chi
ti ama. Ho apprezzato quello che produci. Ho ascoltato per
tre giorni la musicalità cadenzata del tuo dialetto. Sono
stato molto bene, come, del resto, mi aspettavo. Che accoglienza,
che tranquillità, che sapori! Ma perché ho aspettato 50 anni
(concedimi almeno di arrotondare per difetto)?
Ed allora mi è venuta
la rabbia di non averti apprezzato prima come avrei dovuto.
Anche la, tua gente si lamenta che non sei abbastanza pubblicizzata.
Quindi non sono solo io che imputo a te la colpa della mia
ignoranza.
E’ deciso: tornerò
sicuramente e al più presto. Ma tu non cambiare, lasciati
desiderare. Chi è troppo distratto come sono stato io finora,
non ti merita. Quell’isolamento che ora ti pesa, più presto
di quanto possiamo immaginare sarà la tua ricchezza perché
sarà un bene sempre più prezioso perché sempre più raro.
Grazie Isernia, e
arrivederci. I prossimi 50 anni recupererò.
Luciano Mantovani
-
A
proposito della Federcampeggio
(dal
numero di maggio 2001)
Non ci
sembra di rivelare alcunché di nuovo, nemmeno a livello di
presa di coscienza, se ci permettiamo, noi come altri, di
affermare che la Federcampeggio attraversa un momento di profonda
crisi che riguarda sia i processi d'identità che i mezzi,
gli strumenti e le capacità di inserirsi con autorevolezza
nelle fasi di cambiamento dei gusti, degli indirizzi e delle
scelte che ispirano i turisti del terzo millennio. Ne prendiamo
semplicemente atto, alla luce di quanto finora è stato fatto
e che al di là sicuramente delle intenzioni, ha finito col
produrre disagi, delusioni, disimpegno scissioni ed una sottile,
latente, non espressa compiutamente ma palpabile sfiducia
verso la forma associativa in quanto tale.
Ma non
è nostra intenzione bacchettare nessuno, né distribuire pagelle;
non ne avremmo l'autorità ed il nostro parere vale quanto
quello di chiunque altro. Anche perché è nostro profondo convincimento
che le divisioni manichee siano un assurdo concettuale e che
nella vita associativa ognuno dà quello che può e fa quello
che in quel preciso momento storico gli è consentito di fare;
vuoi per la naturale evoluzione della cultura unanimistica
sociale, vuoi per il contesto normativo vigente, vuoi per
il contributo dei compagni di viaggio, per le esigenze degli
associati ecc.
Epperò
non prendere atto della profondità della crisi d'identità
che attraversa la Federcampeggio, ci sembrerebbe una fuga
dalla realtà ed un atteggiamento tartufesco nei confronti
di un'associazione che reputiamo indispensabile per le sorti
del plein air nel paese.
Attendiamo
perciò con speranza ma anche con preoccupazione, la celebrazione
del congresso nazionale di ottobre, per il quale cercheremo
di dare il nostro contributo in piena lealtà, ma con altrettanta
fermezza nelle tesi nelle quali noi crediamo.
Ci sembra,
purtroppo, che il dibattito stenti a decollare. Ogni tanto
si legge qua e là, qualche proposta costruttiva, senza però
che ci sia la possibilità di prefigurare momenti di sintesi
in grado di progettare eventuali itinerari da percorrere.
Gli stessi
documenti di recente elaborati dai gruppi di lavoro nazionali
che si sono riuniti e che avevano, mi pare, il fine di costituire
una piattaforma per il dibattito congressuale, si sono rivelati
nient'altro che un'elencazione di possibili obiettivi non
posti in maniera problematica, in cui c'è tutto ed il contrario
di tutto.
Mi spiego,
si dice "realizzare un'azione di convincimento nei confronti
delle istituzioni ai vari livelli". Sembrerebbe un obiettivo
ovvio, chi potrebbe contestarlo? Tutti d'accordo e via.
Ma mi
chiedo: che significa e che cosa si dovrebbe fare? Quali sono
queste istituzioni, quali le priorità, quali gli strumenti
ed i mezzi. Chi gli attori, quali gli interlocutori privilegiati:
il governo centrale, quelli regionali o le province, le comunità
montane o gli enti parco? E con quali strumenti: i raduni
i convegni, gli eventi, gli interventi legali o le manifestazioni
di protesta? ED IN FUNZIONE DI CHE COSA: Promuovere i campeggi
o le aree di sosta oppure i camper stop o la realizzazione
di dèpliants specifici.
E qual'è
l'obiettivo prioritario e quale quello secondario. Quali le
forme di autofinanziamento e i servizi da offrire?
La risposta
che non vorremmo sentire e che ci auguriamo non venga fuori
è quella che afferma che tutti gli obiettivi sono giusti,
che tutti vanno bene e che ci si muove a largo raggio senza
priorità, facendo quello che i limitati mezzi finanziari permettono
di fare, favorendo qualsiasi accordo con gli alleati che sono
disponibili, magari con la Federturismo, tanto poi se c'è
qualche criticone, si fa sempre in tempo a tornare indietro.
Tanto alle assemblee nazionali tutti quei consiglieri e presidenti
di Club vogliono, sempre e soltanto, discutere delle norme
del tesseramento, delle interpretazioni dello statuto e così
via.
Quello
che invece vorremmo scaturisse dal dibattito è invece la formulazione
di un programma di largo respiro strategico che, nell'individuazione
di priorità non eludibili, definisca gli obiettivi compatibili
con il contesto storico-culturale-politico del momento; individui
con chiarezza gli attori e gli interlocutori ai vari livelli;
determini gli strumenti idonei ad articolare la strategia
ed i mezzi necessari con le iniziative di autofinanziamento
Nelle
Marche ci siamo mossi in questa direzione ed i risultati sembrano
essere condivisi ed efficaci.
Il problema è complesso
ed è necessario perciò che la discussione inizi e che ognuno
si adoperi perché si crei la possibilità di iniziare un itinerario
virtuoso che, nella valorizzazione delle competenze e delle
risorse umane che pure sono presenti all'interno dell'associazione,
ma anche al di fuori, riesca a dare una maggiore autorevolezza
alla Federcampeggio ed a restituire agli associati tutti entusiasmo
e voglia di fare.
Nicola
Manes
VELLEITARI?
NO! UNANIMISTICI
(dal
numero di settembre
2001)
Ci si è sempre chiesti che cos’è che spinge
la gente a riunirsi in associazioni ed a operare nei più
svariati campi con disinteresse e piena attitudine per il
volontariato a fini sociali.
Le motivazioni sono talmente numerose che
è pressoché impossibile enumerarle tutte, anche perché spesso
rispondono a pulsioni inconsce di cui non se ne ha nemmeno
la consapevolezza. Di certo vi è solo un riferimento comune,
sperimentato nel corso degli anni ed accettato ormai come
infallibile ed indiscutibile : E’ quello che viene comunemente
definito come "La forza delle idee". Elaborazioni
ed impulsi che portano le persone ad impegnarsi per un fine,
per un ideale, per un progetto. Tanto più esso è efficace,
quanto maggiore è la sua capacità di comunicare certezze
condivise e di attuare nel tempo esempi di realizzabilità.
Queste riflessioni semplici e direi scontate
per quanti operano nel mondo delle associazioni, sembrano
essere state volontariamente e speriamo provvisoriamente
messe in disparte dai responsabili delle maggiori associazioni
nazionali di utenti che si occupano di turismo plein air
in Italia e cioè: Federcampeggio, Unione Club Amici e Coordinamento
Camperisti.
Dopo un primo incontro interlocutorio a
Porto Recanati, i responsabili nazionali di queste associazioni,
assente l’Actitalia allora ancora in fase di organizzazione
statutaria, si sono incontrati a Calenzano dove, in un clima
di cordialità, hanno discusso ed emesso alla fine un comunicato
in cui si afferma: "di voler dare segnali di cambiamento;
di proporre una serie di interventi quanto più unitari ed
incisivi possibile; di collaborare con le Case costruttrici;
di promuovere confronti con i gestori dei campeggi e di
adoperarsi per la diffusione delle aree di sosta attrezzate
e multifunzionali".
Il tutto naturalmente nel rispetto dell’autonomia
di ogni singola organizzazione.
Sappiamo qualcosa di più in seguito ad
un comunicato di Ivan Perriera dell’Unione Club Amici che,
con la generosità e semplicità che lo contraddistinguono,
sottolinea l’importanza di "un tavolo comune"
che dovrebbe portare alla realizzazione di uno o due progetti
unitari all’anno e mette immediatamente a disposizione il
suo mandato in modo da conformarsi alle scadenze di quelli
delle altre associazioni. Altre ed ulteriori notizie le
abbiamo desunte dagli articoli apparsi su "Turismo
all’aria aperta".
QUAL’E’ LA NOSTRA OPINIONE? La diciamo
subito ed anche se non piacerà a taluni, per onestà intellettuale
e lealtà verso i protagonisti, la diremo tutta!
Al di là di quello che si riuscirà a fare
dopo, il comunicato è IL SOLITO ELENCO DI BUONE INTENZIONI
PRIVO DI UN QUALSIASI RIFERIMENTO PROGETTUALE.
Aria fritta che ci sentiamo ripetere da
parecchio tempo e che rischia di vanificare ogni serio tentativo
di volontà di impegno da parte dei soci e che non favorisce
certo la politica di nuove adesioni che non siano motivate
dai raduni, dagli sconti, dalla vita dei Club.
In verità, nel comunicato, vi è un’unica
indicazione certa di carattere strategico. Ed è quella che
fa riferimento alla promozione delle aree di sosta attrezzate
e multifunzionali, possibilmente in collaborazione con la
Protezione civile.
E’ un progetto caro al Coordinamento Camperisti
che lo propone da parecchi anni.
Ignoriamo purtroppo quante di queste aree
siano state realizzate e che risultati esse abbiano avuto.
Ci chiediamo però se i proponenti conoscano la complessa
normativa di attuazione di tali aree e gli altissimi costi
di realizzazione.
Per quanto riguarda poi le aree attrezzate
multifunzionali, possiamo dire che ne abbiamo avuto un esempio
negli anni passati a Fano ed alla luce di questa esperienza,
possiamo affermare che la coabitazione con mercati, feste
fiere e circhi, non è stata assolutamente gradita ai turisti
plein air.
Le aree di sosta attrezzate multifunzionali
ci sembrano quindi non proponibili, specie se confrontate
col modello elaborato dalla regione Marche e dai Club marchigiani
che hanno permesso su tutto il territorio la realizzazione
di ben circa 70 aree attrezzate esclusivamente per i turisti
plein air e quasi tutte pienamente funzionanti.
Si dirà: ma è stato il primo incontro e
si dovevano raggiungere dei compromessi! Sì, ma si rischia
di cominciare COL PIEDE SBAGLIATO, oltretutto la Federcampeggio
è vincolata da un deliberato assembleare che indica le aree
di sosta attrezzate per il plein air come obiettivo della
Federazione e da una conseguente proposta di legge regionale
inviata a tutti i Club ed alle Unioni regionali.
In conclusione, nulla di positivo ci sembra
che emerga da questo incontro se non la volontà di incontrarsi
ad un tavolo comune e di instaurare rapporti di cordialità
e di ricercare possibili strategie comuni.
E’ UN PO’ POCO PER DARE LA FORZA ALLE IDEE
Nicola Manes
-
UNICALOGO
PER IL DOPO-VACANZE
(dal
numero di settembre 2001)
-
Le vacanze sono finite. Per i più si è
concluso il periodo di apnea non lavorativa e si ritorna
ai soliti ritmi, più o meno frenetici, più o meno obbligati.
Dicono che esiste uno stress da rientro
dalle vacanze. Infatti, quasi per tutti non è il periodo
più felice, anzi spesso è il più malinconico. Come affrontare,
quindi, questo periodo di contraccolpo psicologico? Quali
accorgimenti adottare per renderlo più indolore? Ma, soprattutto,
come evitare che chi rientra cerchi di scaricare il proprio
stress su altri?
Leggiamo su giornali o settimanali alcune
rubriche di consigli che, solitamente, ci propinano dei
decaloghi, peccando forse di immodestia, in omaggio a quello,
ben più importante, ricevuto sul Sinai.
Io non mi sento all’altezza di dare consigli,
anzi, semmai ne ho bisogno. Mi sento invece in dovere di
rivolgermi a quelli che, nel patetico tentativo di prolungare
l’illusione del clima ozioso e godereccio delle vacanze,
si affidano alla memoria, ricordando ad ogni occasione i
momenti vissuti in quel periodo. Niente di grave, per carità,
se questo aiuta! Ma a loro riservo un unicalogo,
in quanto si compone di un articolo solo, e precisamente:
1.
NON FATECI VEDERE
I
VOSTRI FILMINI !
Più che un consiglio, è una preghiera,
in memoria delle ore di immensa noia trascorse a vedere
scorrere immagini delle quali non mi importava nulla, con
personaggi che non conoscevo, con la descrizione di sensazioni
totalmente estranee perché non. le avevo vissute.
Vi prego, non propinate ad amici e parenti
un supplizio di sbadigli repressi, di finte attenzioni,
di occhi tenuti spalancati nel terrore che si chiudano impietosamente.
E non peggiorate la situazione con i commenti. Se le persone
che compaiono nel filmino sono sconosciute, rimarranno tali,
anche se voi ne dite nome, cognome, soprannome e parentela
con altri sconosciuti. Prima non sapevamo che quello è il
gatto di vostro cognato, che quello a destra è un francese
vicino di piazzola molto simpatico, che la carne che state
cucinando nel barbecue è costata molto poco. Ebbene, forse
saperlo vi sconvolgerà, ma saremmo sopravissuti ugualmente.
Una sola volta non ho sofferto. Era un
filmino su un viaggio negli Stati Uniti risolto interessante
e girato con una certa maestria. Almeno così mi hanno riferito
quando mi hanno svegliato.
Luciano Mantovani
Documento
del Consiglio Direttivo
(novembre
2001)
Il Consiglio Direttivo intende prendere
posizione ufficialmente in merito al documento elaborato
al termine dell’incontro svoltosi tra Federazione Italiana
dei Campeggiatori, Coordinamento Camperisti e Unione Club
Amici.
Premesso che rimane il giudizio positivo
su ogni tentativo di identificazione di strategie e obiettivi
comuni, ribadiamo il giudizio totalmente negativo sull’indicazione,
che emerge dal comunicato, all’impegno comune per la diffusione
delle "aree multifunzionali".
Con tale definizione si fa riferimento
ad aree quasi sempre collegate con la Protezione Civile,
che per tipologia, dimensioni, servizi e funzioni, ben difficilmente
e raramente possono coincidere con le caratteristiche delle
aree di sosta attrezzate per camper. Queste ultime richiedono
investimenti, strutture e dimensioni assai minori e vanno
collocate più vicino possibile ai centri storici e ai luoghi
di interesse turistico.
Invitiamo tutti gli addetti ai lavori a
fare tesoro, in proposito, dell’esperienza della Regione
Marche, una regione che, grazie soprattutto all’impegno
del nostro e di altri club locali e alla sensibilità degli
Amministratori, si è dotata per prima in Italia di leggi
apposite per regolare la materia e per finanziare la realizzazione
delle aree di sosta per camper.
Il risultato è che sono a disposizione
una settantina di aree di sosta, diffuse in tutto il territorio;
queste aree consentono una pratica del turismo itinerante
in piena libertà, una vacanza vera, senza i condizionamenti
e le limitazioni imposti dal Codice della Strada.
Riteniamo infatti che il ben noto art.
185 del C.d.S., se da un lato offre il vantaggio di equiparare,
in linea di principio, l’autocaravan all’autovettura, consentendole
di poter parcheggiare ovunque, per altri versi si rivela
assai dannoso alla pratica del nostro turismo ed in particolare
nei posti molto frequentati dai turisti. Infatti, l’ampio
potere discrezionale dei Sindaci può azzerare con facilità
questo diritto e, soprattutto, in certe località e in certi
periodi risulta davvero difficile sostenere che il parcheggiare
senza poter impiegare appieno il proprio mezzo di vacanza
(utilizzando tendalino, finestre, tavolino, sedie, ecc.)
possa definirsi "vacanza". Meglio, a nostro avviso,
rinunciare a poter posteggiare su certi parcheggi del lungomare,
meglio sostare in un’area di sosta attrezzata, con servizi
adeguati ed in posizione adeguata (non un ghetto, ovviamente!)
che permetta davvero di godere la "vacanza vera".
Meglio non provocare il dispregio di chi vede comparire
un muro di camper che altera la fruibilità e il paesaggio
(e a volte, purtroppo occorre ammetterlo, il disprezzo è
dovuto anche al comportamento incivile di chi scarica i
liquami del proprio camper: ma contro imbecilli del genere
non c’è legge o regola che tenga): perché in questo ed altri
casi simili, il divieto di sosta arriva puntuale.
Il Camping Club Pesaro invita tutti (le
Associazioni Nazionali, la stampa specializzata, i costruttori,
i centri vendita, gli addetti ai lavori) a una riflessione
e ad un confronto su questi temi. Negli ultimi anni il settore
ha fatto passi da gigante: aumento di mezzi circolanti,
di immatricolazioni, di produzione, di addetti, di fatturato,
ecc. Vorremmo che ci si rendesse conto che se, a fronte
di tutto ciò, dovesse continuare a verificarsi un aumento
di divieti e limitazioni alla pratica del turismo plein
air, sarebbe inevitabile un crollo di tutto il settore,
in primis delle vendite, con tutto quello che ne conseguirebbe.
Per dimostrare una reale volontà di confronto
e di elaborazione e non una superficiale e fumosa dichiarazione
d’intenti, il Camping Club Pesaro organizzerà nel prossimo
aprile un Seminario di Studi su questi temi. Si svolgerà
presso l’Istituto Panzini di Senigallia e invitiamo sin
d’ora chi interessato a farsi avanti.
CAMPING CLUB PESARO
Consiglio
Direttivo
14
ottobre 2001
-
I MISTERI
DEGLI ISTITUTI
GIURIDICI ITALIANI
(dal
numero di novembre
2001)
Grande sensazione, sconcerto e rabbia,
ha suscitato la recente sentenza della Cassazione Civile
sulla facoltà da parte dei Comuni, di inibire la sosta delle
autocaravan su strade o tratti di strade.
Il quesito, che ha interessato il comune
di Orosei, per le motivazioni addotte, è destinato ad aumentare
il tasso di confusione e le contraddizioni esistenti ed
operanti nell’ambito delle istituzioni interessate del paese.
Il ragionamento dei giudici della Cassazione
è molto semplice:
Il principio sancito dagli art. 54 e 185
del Codice della Strada che prevede per le autocaravan la
medesima disciplina degli altri veicoli, afferma anche la
facoltà di imporre una tariffa diversa per esse, in tal
modo evidenziandone la situazione peculiare.
Questa frase così lapidaria significa:
poiché nei parcheggi è prevista una tariffa maggiorata per
le autocaravan, evidentemente la legge riconosce che vi
è differenza tra veicoli ed autocaravan, ergo, può non essere
prevista tra le stesse, l’equiparazione della normativa
in tutti gli altri casi.
Cosicché i comuni possono stabilire divieti
anche per le sole autocaravan.......ecc.......
Per una norma assolutamente secondaria,
in alcun luogo applicata, almeno nella misura prevista quindi,
si annulla uno dei principi generali che ispirano le disposizioni
sulla circolazione e la sosta dei veicoli ricreazionali
sulla strada e sulle aree ad esse pertinenti.
Come dire, in questo paese le leggi sono
valide fino a quando l’interpretazione dell’articolato,
in questo caso dell’Istituzione somma, non ne dia il giusto
senso, anche a costo di stravolgerne uno dei principi ispiratori.
Più in generale verrebbe da chiedersi se
nell’istituto dell’interpretazione ormai imperante in ogni
amministrazione pubblica, sia posta in essere la preoccupazione
del rispetto della volontà dell’organo legislativo, e cioè
del Parlamento. Ma questo è un argomento che ci porterebbe
molto lontano.
La situazione attuale vede quindi sancita
inequivocabilmente la facoltà da parte dei comuni di stabilire
divieti, anche per le sole autocaravan e che l’equiparazione
con gli altri veicoli può non essere valida.
Peraltro, poiché la sentenza cita obblighi,
divieti e limitazioni relativi sempre a strade o tratti
di strada, ne consegue la riconferma, anche per altre considerazioni,
dell’illegittimità dei divieti generici su tutto il territorio
comunale.
Allargando il discorso, ci piacerebbe sapere
a questo punto e speriamo che qualcuno ponga il quesito,
se anche la presunzione di fare campeggio, riferita al fatto
che qualcuno dorma all’interno del veicolo ricreazionale,
sia sanzionabile da parte dei tutori dell’ordine e se lo
stesso principio debba o no valere anche per gli altri veicoli,
anche quando tranquillamente utilizzano tavoli, sedie, cucine
da campo per fare pic-nic e vita all’aria aperta.
Come è evidente le contraddizioni insite
nel guazzabuglio delle leggi e normative operanti nel nostro
paese, sconsigliano l’impostazione di strategie di sviluppo
del turismo plein air che si basino esclusivamente sull’approvazione
di norme e leggi, qualora le stesse non siano integrate
da efficaci interventi a tutti i livelli ai fini di rendere
possibile la conoscenza dei vantaggi sociali, culturali,
ambientali e soprattutto finanziari che costituiscono il
corredo specifico del turismo plein air.
Ma prima di stracciarmi le vesti e dichiarare
il lutto, mi pare di poter affermare che in fondo, questa
sentenza non fa altro che codificare quella che è la realtà
alla quale siamo purtroppo abituati: ogni comune fa quello
che vuole e che ritiene giusto, interpretando o no il comune
sentire, adducendo una serie di motivazioni più o meno ispirate
agli interessi dei propri cittadini, non sempre al rispetto
dei diritti degli altri, e le vertenze legali lasciano il
tempo che trovano.
La riflessione finale che mi sento di fare
è questa:
Le battaglie si vincono con l’elaborazione
e l’attuazione di strategie integrate, suscettibili di far
approvare norme e leggi, ma anche e soprattutto di suscitare
consensi affinché le stesse possano essere applicate come
conseguenza di chiare e coscienti manifestazioni di volontà.
Nicola Manes
-
IL
VENTENNALE DEL CLUB
(dal
numero di gennaio 2002)
-
-
Il gruppo dirigente del Club augura ai Soci
un Felice 2002, ricco di gioia e soddisfazioni.
Il 2002 segna i 20 anni di vita del Club. Un
periodo in linea con lo sviluppo del settore del turismo plein
air nell’intero continente europeo. Il nostro Club è riuscito
in questi ultimi anni a darsi una fisionomia specifica a livello
nazionale, sia per la redazione del giornalino, giudicato
tra i migliori,
sia per il numero e la qualità delle iniziative
e delle manifestazioni, sia per i consolidati rapporti con
gli enti pubblici ed il mondo del plein air in generale.
L’attività svolta ha avuto riscontri anche nel
numero delle adesioni che, negli ultimi anni ha segnato aumenti
progressivi e consistenti oltre ogni più rosea previsione.
Nel dettaglio il prospetto :
ANNO
N° soci
1997
114
1998
163
1999
278
2000
410
2001
450
Ormai prossimo ai 500 soci, il nostro può essere
quindi considerato come un grande Club che merita di festeggiare
i suoi 20 anni nella consapevolezza che i traguardi sono stato
raggiunti con la dedizione e la passione di tutti quei soci
dirigenti o semplici iscritti che, in questi anni hanno dedicato
tempo ed entusiasmo alla migliore riuscita delle iniziative
programmate.
IL
PRANZO SOCIALE CHE SI TERRA'
AL RISTORANTE ‘ LEON D’ORO ‘ DI ACQUALAGNA IL 17 FEBBRAIO
SARA QUINDI LA MANIFESTAZIONE UFFICIALE DEL VENTENNALE, ALLA
QUALE TUTTI I SOCI SONO INVITATI
Saranno premiati gli ex presidenti, i soci più
anziani di iscrizione al Club ed un riconoscimento sarà dato
a tutti quegli amministratori di enti locali: provincia, comuni,
comunità montane che maggiormente si sono distinti nella collaborazione
con le attività del Club.
Il pomeriggio sarà allietato dalla musica del
nostro socio MARCO e del noto cabarettista AGOSTINO. Quindi
una ricca lotteria e quattro salti.
Si proseguirà con un’iniziativa a livello
nazionale, l’organizzazione del SEMINARIO DI STUDI presso
L’ISTITUTO ALBERGHIERO DI SENIGALLIA.
La manifestazione si svolgerà il 13/14 di
aprile.
Sarà l’occasione per riunire tutto il mondo
del plein air: Club, Associazioni, Aziende produttrici di
camper e di articoli per il campeggio, Rivenditori, giornalisti,
Amministratori ecc. per cercare di dare una risposta concreta
ai seguenti interrogativi :
- Qual’è la struttura ricettiva più consona
alle esigenze del turista plein air, in grado di costituire,
in una visione strategica, l’obiettivo prioritario d’impegno
da parte di tutti i protagonisti del mondo del turismo itinerante?
- La maggior parte dei camper proposti dal
mercato rassomigliano sempre più a vere e proprie case viaggianti
e sempre meno ad abitacoli da viaggio, soddisfacendo più le
esigenze di un turismo semi-stanziale, in luogo del turismo
della mobilità. Quindi più spazi, comodità ed estetica, ma
ciò significa spesso veicoli oltre i pesi consentiti, sbalzi
pronunciati e pericolosi per la stabilità, meccaniche sottodimensionate.
I progetti futuri faranno riferimento alla logica produttiva
degli allestitori o alle richieste degli utenti? Qual’è il
punto d’incontro tra sicurezza, estetica e comodità?
La terza manifestazione si svolgerà nel ponte
dei Santi a inizio novembre, sarà realizzata in collaborazione
con la LAIKA e avrà un riscontro internazionale.
Sulla scia del successo della precedente
manifestazione di Pergola, questa famosa ditta costruttrice
di veicoli ricreazionali di alta gamma, riconosciuti ed apprezzati
in tutta Europa, ha ritenuto di rinsaldare i rapporti col
nostro Club, dandoci l’incarico di organizzare una manifestazione
LAIKA per pubblicizzare e promuovere la prestigiosa linea
dei modelli KREOS.
Il riconoscimento delle capacità organizzative
del nostro Club ci sollecita a fare ancora meglio di Pergola.
Stiamo ipotizzando insieme agli amministratori di Gradara,
Pesaro e Sassocorvaro un itinerario suggestivo con giochi,
arte e degustazioni. Il raduno farà base a Gradara
Il 2002 sarà comunque ricco di viaggi, appuntamenti
ed altre manifestazioni. Il programma si va man mano arricchendo
con le proposte dei soci, mentre richieste di partecipazione
ci pervengono da parte di altri Club. Inoltre vogliamo ricordare
il giubbotto impermeabile di colore verde (di valore superiore
alle 20.000 lire) che verrà dato in omaggio ai Soci 2002.
Sarà un anno pieno di impegni ma ci auguriamo
ricco anche di gioia e soddisfazioni.
Nicola Manes
Per
chi non conosce il camper
(dal
numero di luglio 2002)
-
-
Noi tutti
ci consideriamo profondi conoscitori di Camper, ma ne siamo
proprio sicuri? Per i neofiti e per rinfrescare la memoria
agli esperti, ho ritenuto opportuno stendere una specie
di Glossario delle varie parti del Camper.
Ø POSTO DI GUIDA Cè, ve lassicuro.
Tanto più che il Camper è anche un veicolo.
Quindi, se avete un attimo di esitazione, vi indico il modo
per individuarlo. Sotto una marea di carte stradali, cartine
di caramelle, bicchieri di plastica, briciole di panini,
resti secchi di Nutella, dove cè un sedile
macchiato di caffè, ecco: quello è il posto
di guida.
Ø POSTO DEL NAVIGATORE Questo è più
facile perché è alla destra del posto di guida.
Solitamente è occupato dal cosiddetto navigatore,
cioè da colui (meglio: colei) che aiuta il guidatore,
indicandogli la strada giusta. Lobiettivo è
quasi sempre mancato, ma la sua funzione rimane utilissima.
A chi dare la colpa dellincrocio sbagliato, del cartello
non visto, dei chilometri e chilometri fatti nella direzione
contraria?
Ø MANSARDA A prima vista il profano si chiede
perché questo vano non sia stato chiamato ripostiglio.
Ma se guarda con attenzione ed ha 20 minuti di tempo per
spostare il tavolino pieghevole, le poltroncine pieghevoli,
il sacchetto del pane, i pantaloni sgualciti, il televisore,
i souvenir le cui confezioni non si possono rovinare e che
andranno spostati dalle 25 alle 30 volte, la perseveranza
verrà premiata dallo spuntare di un cuscino e di
un copriletto e, dopo un po, di un letto. Ma la mansarda
ha anche la caratteristica di essere meno dura del previsto.
Se interpellate i vostri gomiti, le ginocchia e la fronte,
vi confermeranno che i lividi sono altamente sopportabili.
Ø ZONA PRANZO La distribuzione dei posti costituisce
un problema solo le prime volte, poi ci si assesta. Lunico
posto individuabile da subito è quello più
lontano dalle stoviglie, quello che dà lalibi
al capofamiglia di non riuscire a dare una mano perché
impossibilitato a spostarsi.
Ø CORRIDOIO La disposizione degli spazi, oltre
che la legge della impenetrabilità dei corpi, prevede
che il corridoio possa essere attraversato da una sola persona
per volta. Quanto sopra dovrebbe essere una banalità,
dovrebbe.
Ø ZONA CUCINA Se le zone avessero un soprannome,
questa sarebbe la zona in cui la donna si innervosisce.
Non è che le case costruttrici inseriscono sadicamente
sostanze allucinogene? Non si spiega altrimenti lassoluta
costanza del verificarsi del fenomeno.
Ø ARMADIO Vano in cui viene stipata una quantità
incredibile di abiti inadatti al clima che ci attende alla
meta del viaggio.
Ø BAGNO E composto da due vani. Il bagno
vero e proprio, sulla cui funzione non credo opportuno dilungarmi,
ma che vi sorprenderà perché vi farà
scoprire la vostra inaspettata capacità di grattarvi
le ginocchia con gli incisivi. E innegabile, però,
che i crampi ed i formicolii dovuti alla posizione stile
Killy o ad uovo vi costringerà, fatto o non fatto,
ad abbandonare la postazione dopo pochi minuti. Il vano
doccia è anchesso di indubbia utilità.
Infatti, dopo mezzora impiegata a liberarlo di tutte
le cose ivi appoggiate provvisoriamente, puzzerete come
una capra e dovrete forzatamente fare la doccia.
Ø GAVONE Ripostiglio esterno in cui trovate
tutto quello che non serve. Cè anche quello
che serve, ma non lo trovate quando vi serve.
Ø RIPOSTIGLIO DELLE BOMBOLE DEL GAS Piccolo
vano angusto in cui dovrete destreggiarvi meglio di un contorsionista
di Orfei per smontare il polmone della bombola esaurita
e rimontarlo su quella di scorta Questa operazione avviene
quasi infallibilmente (nel 93% dei casi, secondo unapposita
indagine ISTAT):
a) Nel mezzo della bollitura della pasta, la quale invece
che al dente, sarà alla gengiva.
b) Alle 2 di notte, con una temperatura esterna di 10
e con una temperatura interna che, con lo spegnersi della
stufa, vi si avvicina progressivamente, finchè vostra
moglie non vi butterà letteralmente dal letto (in
mansarda). Quando tornerete tutto tremante vi riaccoglierà
fra le sue braccia. Per due secondi, fino al momento in
cui la toccherete con le punte dei piedi.
Ø CAMPER Dicesi tale quel curioso veicolo
che riserva ai propri utenti sempre nuove, e non sempre
piacevoli, sorprese.
Ø UTENTI DI CAMPER Diconsi tali quei curiosi
individui che si vendicano ridendoci sopra.
Luciano
Mantovani
(dal
numero di novembre 2002)
NOCERA UMBRA: RADUNO ANNUALE DEI CAMPER
Venerdì 24 maggio 2002
Sono il professor Sergio Natalini: non vedente.
Sto aspettando lamico architetto Pier Francesco Gasperi,
perché dobbiamo recarci a Nocera Umbra per partecipare
al raduno annuale dei camperisti. Finalmente, verso le ore
undici, arriva Cecco (per gli amici) inizia così,
da Marciano di Romagna, il nostro viaggio in camper. Era la
prima volta che avrei viaggiato con questo mezzo. Appena sono
entrato nellabitacolo, ho provato interiormente, una
sensazione fantastica: come un senso di libertà, di
indipendenza. Ho preso immediatamente cognizione dellambiente;
tutto questo per un cieco è una realtà magnifica.
Sostiamo brevemente a Gualdo Tadino, per consumare un veloce
e frugale pasto a base di panini. Terminato il pranzo, ripartiamo
immediatamente.
Finalmente, verso le ore quindici, raggiungiamo, felici e
soddisfatti, la meta stabilita: Nocera Umbra.
Parcheggiamo il nostro camper (a due posti), nel piazzale
appositamente allestito per loccasione del raduno. Dopo
esserci rinfrescati e sistemati alla meglio; abbiamo fatto
la conoscenza degli altri camperisti, provenienti da diverse
località italiane.
Espletate tutte le formalità di rito, ha inizio il
raduno vero e proprio. Una navetta ci porta in una località
sopra Nocera, dove si trova un frantoio dal quale si estrae
e sì lavora il carbonato di calcio. Poi
alcuni esperti ci hanno mostrato e spiegato approfonditamente,
liter lavorativo del materiale, anche con lausilio
di diapositive. Purtroppo, per il maltempo, non è stato
possibile visitare le interessanti cave della miniera. Tutti
i pasti sono stati consumati in un magnifico ed artistico
convento francescano dove si è tenuto anche uno spettacolo
danzante e musicale: che ha concluso così, in allegria,
il primo giorno di raduno.
Sabato 25 maggio 2002:
secondo giorno di raduno.
Francesco ed io ci siamo alzati sereni e tranquilli. Pronti
ed interessati a conoscere la realtà sociale, lavorativa
ed economica di questa splendida località umbra; purtroppo
oggi, quasi totalmente distrutta dallultimo catastrofico
terremoto. Inflitti quando mi hanno descritto, come era stata
ridotta la città, ho provato una profonda ed immensa
tristezza. Durante la mattina abbiamo visitato la sorgente
dellacqua minerale Flaminia o Nociera Umbra.
Lesperto ci ha spiegato con la massima precisione i
controlli e limbottigliamento di questa eccellente acqua.
In seguito ci siamo recati nel laboratorio dove viene lavorata
la terra umbra; questa terra viene utilizzata per ottenere
diversi prodotti, che vengono usati per curare numerose malattie.
Guidati dallassessore al turismo del comune, abbiamo
fatto un veloce giro nel centro storico. Durante il percorso,
lassessore ci ha fornito utili notizie storiche riguardanti
la fondazione della città, i suoi primi insediamenti
umani e culturali e lo sviluppo economico del suo territorio.
Inoltre, ci ha illustrato esaurientemente le principali caratteristiche
delle sue opere darte. Abbiamo cosi potuto ammirare
lo splendore dei suoi monumenti, la sublimità del suo
paesaggio e la freschezza della sua natura ancora incontaminata.
Purtroppo non ci è stato possibile visitare internamente
nessun monumento, perché quasi tutti hanno subito gravissime
lesioni. Io non ho potuto ammirare le innumerevoli bellezze
di Nocera Umbra, perché come ho già detto precedentemente,
sono cieco. Però, ho ugualmente appreso dalla descrizione
dellesperto lantico splendore di chiese, palazzi,
castelli e musei. Pertanto sarebbe auspicabile, che tutte
le autorità competenti, si impegnassero a ristrutturare
al più presto, tutto il centro storico per ridonare
alla ridente ed amena località umbra, tutto il suo
antico splendore artistico e storico. Nel pomeriggio, visita
alle sorgenti del cacciatore e dei topino. Anche
per queste acque minerali, lesperto ci ha fornito esaurienti
ed utili notizie. Io sono rimasto molto impressionato dal
fragoroso rumore che emetteva lacqua scorrendo nelle
vasche. La serata del sabato è stata allietata da un
concerto bandistico, eseguito magistralmente dalla gloriosa
Fanfara dei bersaglieri.
Domenica 26 maggio 2002:
terzo ed ultimo giorno del raduno.
Lintera mattinata del giorno di festa è stata
dedicata totalmente alle premiazioni. Il Sig. Lorenzo (il
principale organizzatore del raduno), ha vivamente elogiato
e ringraziato tutti i camperisti per il loro irreprensibile
comportamento. Inoltre, ha anche espresso la propria soddisfazione
per il Successo ottenuto dalla manifestazione. Al termine
del raduno, tutti i presenti hanno tributato un caloroso e
meritato applauso a tutti gli organizzatori.
ARRIVEDERCI AL PROSSIMO ANNO.
Prima di lasciare definitivamente lartistica e splendida
Nocera Umbra; Francesco ed io decidiamo di scalare, naturalmente
con laiuto del camper, i tornanti del monte Pennino,
arriviamo a quota 1600 metri; raggiungiamo in fine la vetta
del monte a 1650 metri. Francesco emette continuamente esclamazioni
di meraviglia. Quando ho saputo il motivo di tale giubilo,
pure io ho provato un senso di gioia; felice di constatare
che, ancor oggi, esistono luoghi come questi. Infatti laria
è finissima e salubre, la campagna montana è
rivestita di profumati fiori che formano un soffice e magnifico
tappeto, il paesaggio spazia allinfinito; è insomma
un paradiso terrestre.
Dopo aver contemplato tutte queste meraviglie naturali, allegri
e briosi, scendiamo verso valle; laria montana ci ha
stuzzicato lappetito. Abbiamo pranzato presso il ristorante
Pennino; un pasto sostanzioso e saporito tutto a base di tartufo
innaffiato da un buon bicchiere di vino. Ottimo!...
Seppure a malincuore lasciamo definitivamente Nocera Umbra,
per intraprendere il viaggio di ritorno verso Morciano di
Romagna (Rimini).
Ho lasciato la città di Nocera Umbra, consapevole di
essermi interiormente arricchito di nuovi valori umani. Valori
acquisiti: dopo aver conosciuto ed apprezzato, con gioia la
socialità, la cordialità e lospitalità
della popolazione nocerina. Inoltre, ho anche acquisito una
nuova esperienza personale che rimarrà per sempre indelebile
nella mia memoria; quella di aver vissuto in camper: allaria
aperta ed a stretto contatto con la natura. Tutto questo mio
arricchimento culturale, artistico e sociale, è interamente
dovuto al mio carissimo amico Francesco, il quale mi ha offerto
loccasione di aver potuto conoscere ed apprezzare la
vita quotidiana e realistica di Nocera Umbra. Inoltre, mi
ha dato lopportunità, più unica che rara,
di vivere con lui nel suo camper, è stato meraviglioso!
Francesco è un personaggio carico di umanità,
sempre allegro e sorridente, sempre rispettoso e disponibile
verso il prossimo.
Grazie Cecco, grazie veramente di cuore. Te ne sarò
sempre riconoscente.
Natalini Sergio
-
|